Requiem di Mozart – Guida all’ascolto

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

 

REQUIEM in re minore KV 626

per soli, coro e orchestra

  

L’opera è legata alla controversa vicenda della morte di Mozart, avvenuta il giorno successivo al completamento del Dies Irae. Stendhal, in Vite di Haydn, Mozart e Metastasio (1815), parla di un anonimo committente che incarica Mozart, malato e caduto in miseria, di comporre in quattro settimane una Messa da requiem, dietro compenso di cinquanta ducati. Secondo l’ipotesi avanzata da Stendhal, Mozart tentò di scoprire chi fosse il misterioso committente, ma quando le forze cominciarono a mancargli per il duro lavoro, non riuscendo ad identificare l’uomo, si convinse che la messa che stava componendo sarebbe stato il requiem del suo funerale. Inoltre, allo scadere delle quattro settimane l’uomo si presentò per ritirare la composizione, che però Mozart non aveva ancora completato. Così, nonostante i sospetti del musicista, gli offrì altri cinquanta ducati e altre quattro settimane di tempo: inutili, poiché Mozart morirà di febbre e insufficienza renale lasciando l’opera incompiuta. Oggi è certo che il committente fosse il conte Franz Walsegg-Stuppach, un nobile con velleità musicali che andava commissionando opere a compositori di professione, tramite degli intermediari, facendole poi passare per proprie. Nella fattispecie, il Requiem sarebbe divenuto un omaggio alla defunta moglie. Secondo una seconda versione, sarebbe stato l’antagonista in musica Antonio Salieri – invidioso per il prestigio acquisito da Mozart, a suo discapito, presso la corte austriaca – a forzare il deperimento del già malato collega.

È ciò che affermano Aleksander Puškin nel suo racconto Mozart e Salieri (1830), il drammaturgo Peter Shaffer in Amadeus (1978) e il regista Milos Forman (su sceneggiatura di Shaffer) in Amadeus (1984). È da sottolineare come questa versione sia del tutto romanzata e non vi sia alcun elemento che possa correlare la morte di Mozart con le azioni di Salieri. La vedova di Mozart, Constanze, delegò il completamento del Requiem (furono rinvenute decine di spartiti alla rinfusa sulla scrivania del compositore) a tre allievi del marito, per meglio avvicinarsi agli intenti originari: Joseph Eybler, Franz Freistädler e, infine (nel 1800), Franz Xaver Süssmayr, che diede l’apporto più rilevante all’opera finale. Il mito vuole che la messa venisse eseguita il giorno del funerale di Mozart, a cui parteciparono solo pochi amici che, a causa dell’incessante pioggia, si dileguarono prima dell’arrivo al cimitero della carrozza funebre. Quando Constanze si recò in visita alla tomba, senza trovarne traccia, scoprì che Mozart era stato seppellito in una fossa comune. La verità è che la messa fu eseguita in una funzione commemorativa organizzata dal suo amico Emanuel Schikaneder il 10 dicembre: non si conoscono tuttavia i frammenti eseguiti in tale occasione. Cronache del tempo affermano oltretutto che il giorno del funerale non piovesse affatto e che semplicemente nessuno seguì la bara al cimitero. Sua moglie Constanze si recò solamente 17 anni più tardi a cercare la tomba e per ovvi motivi non riuscì ad identificarla.

 

MISSA PRO DEFUNCTIS

 

INTROITUS

 

REQUIEM AETERNAM  (coro, soprano)

 

Testo:

Requiem aeternam dona eis domine, et lux perpetua luceat eis. Te decet hymnus, Deus in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem; exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet. Kyrie eleison, Christe eleison.

Traduzione:

La pace eterna dona loro, o Signore, e che la luce eterna splenda per loro. A te si addice l’inno, Dio di Sion, e a te sia fatto voto in Gerusalemme; esaudisci la mia preghiera, a te verrà ogni carne. Signore, abbi pietà, Cristo, abbi pietà di me.

 

 

KYRIE (Coro)

 

Testo:

Kyrie eleison; Christe eleison;

Kyrie eleison; Christe eleison;

Kyrie eleison; Christe eleison

Traduzione:

Signore, pietà,

Cristo, pietà,

Signore, pietà.

 

 

SEQUENTIA

 

DIES IRAE  (coro)

 

Testo:

Dies irae, dies illa, solvet saeclum in favilla, teste David cum Sybilla. Quantus tremor est futurus, quando Judex est venturus, cuncta stricte discussurus.

Traduzione:

Giorno dell’ira quel giorno: il mondo si dissolverà in cenere, come predissero Davide e la Sibilla. Che gran terrore vi sarà allora, quando verrà il Giudice e tutto rigorosamente giudicherà.

 

TUBA MIRUM  (basso solo)

 

Testo

Tuba mirum spargens sonum, per sepulcra regionum coget omnes ante thronum. Mors stupebit et natura, cum resurget creatura, judicanti responsura. Liber scriptus proferetur, in quo totum continetur, unde mundus judicetur. Judex ergo cum sedebit, quidquid latet apparebit, nil inultum remanebit. Quid sum miser tunc dicturus? Quem patronum rogaturus, cum vix justus sit securus.

Traduzione

La tromba, spargendo intorno un prodigioso suono per i sepolcri sparsi per tutta la terra, radunerà tutti davanti al trono. Stupiranno morte e natura, quando risorgerà la creatura per rispondere al giudice. Verrà aperto il libro in cui é scritto tutto, per il giudizio del mondo. Quando sarà assiso il giudice, apparirà tutto ciò che ora é ignoto, nulla rimarrà impunito. Che dirò, allora, misero, chi chiamerò a mio avvocato quando appena il giusto si sentirà sicuro?

 

 

REX TREMENDAE  (coro)

 

Testo

Rex tremendae majestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me fons pietatis.

Traduzione

O re di tremenda maestà, che per pura grazia salvi i tuoi eletti, salva me, o fonte di misericordia.

 

 

RECORDARE  ( soprano, contralto, tenore, basso)

 

Testo

Recordare, Jesu pie, quod sum causa tuae viae ne me perdas illa die. Quaerens me sedisti lassus, redemisti crucem passus; tantus labor non sit cassus. Juste judex ultionis, donum fac remissionis, ante diem rationis. Ingemisco tamquam reus, culpa rubet vultus meus; supplicanti parce deus! Qui Mariam absolvisti, et latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti. Preces meae non sunt dignae, sed tu bonus, fac, benigne, ne perenni cremer igne. Inter oves locum praesta, et ab hoedis me sequestra, statuens in parte dextra.

 

Traduzione

Ricordati, Gesù pietoso, che io fui la causa della tua venuta in terra, non dannarmi, quel giorno. Per cercarmi, sedesti stanco, mi hai salvato soffrendo la croce; non sia stata invano così grande pena. O giusto giudice punitore, dammi il tuo perdono prima del giorno del giudizio. Gemo, sentendomi reo, la coscienza della colpa mi fa arrossire, perdonami Dio, ti supplico. Tu che assolvesti Maria ed esaudisti il ladrone, anche a me hai dato speranza. Le mie preghiere non sono degne, ma tu, nella tua bontà, concedimi benignamente che io non sia bruciato nel fuoco eterno! Ponimi fra le pecore, allontanami dai capri, ponimi alla tua destra.

 

 

CONFUTATIS  (coro)

 

Testo

Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis. Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis, gere curam mei finis.

 

Traduzione

Condannati i maledetti, assegnatili alle fiamme ardenti, chiama me fra i benedetti. Ti prego supplice, in prostrato, col cuore contrito, ridotto quasi a cenere, proteggimi nel giorno della morte.

 

 

LACRYMOSA  (coro)

 

Testo

Lacrymosa dies illa, qua resurget ex favilla judicandus homo reus, huic ergo parce Deus, pie Jesu Domine, dona eis requiem, amen.

Traduzione

Giorno di lacrime quel giorno, in cui dalle ceneri risorgerà il peccatore per essere giudicato. Amen.

 

 

OFFERTORIUM

 

DOMINE JESU  (coro)

 

Testo

Domine Jesu, Christe, rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum, de poenis inferni, et de profundo lacu, libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas tartarus, ne cadant in obscurum, sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam quam olim Abrahae promisisti et semini ejus.

Traduzione

O Signore Gesù Cristo, re di gloria, libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell’inferno e dal profondo lago, liberale dalla bocca del leone, in modo che il tartaro non le afferri e non cadano nell’oscurità. Ma il santo Michele vessillifero li porti alla santa luce che una volta tu promettesti ad Abramo ed alla sua discendenza.

 

 

HOSTIAS  (coro)

 

Testo

Hostias et preces tibi, Domine, laudis offerimus, tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus, fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti et semini ejus.

Traduzione

A te, o Signore, offriamo sacrifici e preghiere di lode. Tu accoglile in favore di quelle anime che oggi commemoriamo. E fà sì che esse, o Signore, passino dalla morte alla vita che una volta tu promettesti ad Abramo ed alla sua discendenza.

 

SANCTUS (coro)

 

Testo

Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus, Deus sabaoth, pleni sunt coeli et terra gloria tua. Hosanna in excelsis.

Traduzione

Santo, santo, santo, Signore, Dio degli eserciti, pieni sono i cieli e la terra della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.

 

 

BENEDICTUS (soprano, contralto, tenore, basso)

 

Testo

Benedictus qui venit in nomine Domini. Hosanna in excelsis.

Traduzione

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

 

 

AGNUS DEI  (coro)

 

Testo

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.

Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona eis requiem sempiternam.

Traduzione

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo.

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, dona loro l’eterno riposo..

 

 

COMMUNIO

 

LUX AETERNA (Soprano e Coro)

 

Testo

Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es.

 

Traduzione

La luce eterna splenda ad essi, o Signore, con i tuoi santi in eterno poiché tu sei misericordioso. L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua con i tuoi santi in eterno poiché tu sei misericordioso.